QUESTE LUCI VIBRERANNO QUANDO IN ITALIA
UN FULMINE CADRÀ DURANTE I TEMPORALI.
QUEST’OPERA È DEDICATA A CHI PASSANDO DI QUI
PENSERÀ AL CIELO
Concepita per invitare lo spettatore ad abbracciare con un solo sguardo la vasta area di cielo che sovrasta la pianura coltivata di Ca’ Corniani, l’opera è testo nel paesaggio, architettura luminosa e didascalia di se stessa.
Una grande scritta di luce – i cui caratteri riproducono la mia scrittura – è installata tra i campi su una struttura metallica di sostegno. Visibile da vicino e da molto lontano lungo le strade di attraversamento dell’area, è un segno luminoso esteso nel paesaggio.
Le luci di quest’opera, tramite un dispositivo di regolazione collegato con il CESI (Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano), aumenteranno di intensità per qualche attimo, in corrispondenza della caduta di un fulmine sul territorio italiano.
L’opera è una soglia tra terra e cielo. È una didascalia al panorama celeste. Il tempo presente di Ca’ Corniani e di tutti i cieli italiani. Qui, ora.
L’opera, vero e proprio dispositivo di curatela del paesaggio, re-indirizza lo sguardo e il pensiero dello spettatore verso l’alto, trasforma un frammento di Ca’ Corniani in un pezzo di territorio sensibile in cui l’arte “rivela” ed esplora, attraverso un segno luminoso, l’enigmaticità dei fenomeni naturali e il loro seducente mistero. L’atmosfera, i fulmini e la volta celeste: l’arte contiene il senso mistico della natura.
Quest’opera-didascalia – operazione di scrittura nel luogo e sul luogo – nasce con l’intenzione semplice di rilanciare l’attenzione e il pensiero del visitatore verso ciò che già esiste, verso la scena naturale che lo circonda; muove nell’intenzione di responsabilizzarne lo sguardo.
Photo © Agostino Osio, Alto Piano
Committenza
Genagricola S.p.A.
Generali Italia S.p.A.
Progetto generale di valorizzazione e ideazione concorso artistico
Land Srl - Milano
Progetto curatela paesaggistica
Andreas Kipar, Giovanni Sala
Concorso artistico a cura di
Eight Art Prject Srl
Curatela Artistica
Elena Tettamanti e Antonella Soldaini
Fotografia
Agostino Osio - Alto Piano